Persevera nell'errore fin quando non commetterai quello perfetto
Pursue the mistake, until it looks perfect
“Since I discovered photography, I’m not alone anymore” (L. Battaglia)
About someone who suffers when can’t take a picture of something or someone. About someone who offers herself to waiting photography. Freezing a moment and easily forgetting it to rediscover it when you develop the film. Bewitched by photography at 23, still at 40 she thinks this is just the beginning of a romance. If a good picture was made just by a nice subject, we’d spend life taking pictures of sunsets, claiming that “Showing a crying man on the screen makes viewers cry”. That’s why she earnestly looks for the punctum, selecting the pictures that take the observer to think and to feel. Thanks to the darkroom, she experiences new ways to intensify the analog images, reconsidering them while printing. She deeply supports errors, venerates mistakes, naively believes she’ll eventually come across a perfect one.
C’è chi soffre se non ha con se la macchina e chi s’offre alla fotografia d’attesa. Fermare il momento per dimenticarlo comodamente e riscoprirlo solo dopo aver sviluppato il rullino. Ammaliata dalla fotografia all’età di ventitre anni, a quaranta crede ancora che questo sia solo l’inizio di un amore. Se una bella foto fosse data solo da un bel soggetto passaremmo la vita a fotografare tramonti e sarebbe come pretendere che “vedere qualcuno che piange sullo schermo induca lo spettatore a piangere” (P. Mereghetti). Per questo ricerca severamente il punctum, selezionando gli scatti che predispongono ad una riflessione o ad una suggestione. Condivide i suoi lavori su diverse piattaforme e, grazie alle stampe in camera oscura, sperimenta nuovi modi per esaltare le foto che, avendo un supporto analogico, possono essere rivisitate durante la stampa. Fervida sostenitrice dell’importanza degli sbagli, adoratrice d’errori casuali, illusa che proprio uno di essi potrebbe sembrarle perfetto.
ABOUT
Born in Palermo in 1980, she has been always lived in Capaci where she’s been a pharmacist for ten years. She has been seduced by analog photography just like her grandfather previously. Her grandfather Francesco Paolo, a pharmacist as well, lived on history, philosophy and art; he used to collect cameras from all around the Europe and created a darkroom in his own house by himself. In 2003, Elisabetta found in her grandpa’s fridge about thirty black & white and coloured films and extremely rare celluloid diapositives Kodak elite chrome. By then expired. She began to experiment with those, falling in the trap of photography. She graduated in Urbino, where she also took amateur darkroom classes and, once back in Palermo, she created one for her own, using an enlarger a customer had donated to her. As soon as she begins to print by herself, she finds out you don’t have to learn necessarily from the mistakes, somethimes you can just take advantage of them.
Nata a Palermo il 12 Febbraio 1980, vive a Capaci da sempre e qui, da più di dieci anni, fa la farmacista.
Subisce il fascino della fotografia analogica grazie alla passione del nonno materno anche lui farmacista, amante di storia, filosofia ed arte, nonchè collezionista di macchine fotografiche provenienti da tutta Europa.
Nel 2003, Elisabetta trova nel frigorifero del nonno una trentina di rullini in bianco e nero e colore oltre alle ormai introvabili Kodak Elite Chrome, pellicole per diapositive. Tutte rigorosamente scadute. Con queste comincia a sperimentare, cadendo nella passione per la fotografia.
Laureatasi ad Urbino nel 2009, comincia a seguire corsi amatoriali di camera oscura e, una volta tornata a Palermo, ne ricrea una nella sua nuova casa, grazie all’ingranditore donatole da un suo cliente.
Inizia, così, a stampare da sola, scoprendo che dagli errori non per forza si deve imparare, alle volte basta sfruttarli.
CV
Dicono di me • Press
“Images born from the accident of an expired film, as well as sacred geometry that highlights subjects found in the air or in the water realize the focus of the subject itself, choosing often to set aside the general framework in which it lives and moves, replacing it in an uncertain dreamlike dimension.” G.Buzzotta
“Elisabetta Bondì is a self-taught photographer, who has chosen analog shooting: clear option in order to catch and fix the moment, being aware of the risk of making a mistake. Which entails the will of “seeing/observing” or “looking differently”, through the individual experiential filter and performing the present in a new way. Disassembling a situation just to put it back together according to a personal point of view is something that comes from many variables linked by a place of belonging. That’s how the unique and heartfelt photographic geography of Elisabetta arises and tells different stories, coming mostly from the place she was born and lived in; she reworks them and make them move on photographic paper as a short story of other places, seen from a unbiguous point of view.” S.Santamaria
“Le immagini create dalla casualità di una pellicola scaduta,così come le geometrie primordiali che enfatizzano soggetti ricercati nell’aria e nell”acqua, lavorano per una focalizzazione sullo stesso soggetto, operazione per la quale è spesso necessario sacrificare il contesto nel quale quest’ultimo si muove e vive,ricollocandolo in una dimensione onirica e fraintendibile”. G.Buzzotta
“E.B. si forma da autodidatta, scegliendo come mezzo la fotografia analogica,scelta lucida che le permette di cogliere e fissare l’attimo avendo, consapevolmente, la variabile del rischio dell’errore. Ciò implica una riflessione sul “vedere/guardare”o “guardare atrimenti”, attraverso il filtro esperienziale di ogni singolo individuo per reinterpretare la contemporaneità (…) Decostruire una realtà per ricomporla secondo un personale “punto di vista” è un atto risultante da molteplici variabili che hanno, come struttura di fondo,il personale luogo d’appartenenza. Nasce così la personale e intima geografia fotografica di Elisabetta,che racconta “altre storie”, spesso di un territorio nel quale è nata e cresciuta, che rielabora e trasferisce su carta come breve narrazione di altri luoghi, ripensati attraverso un punto di vista non univoco”. S.Santamaria
Workshops
Le stampe da camera oscura sono state inizialmente vendute presso Easy Reader, libreria indipendente, e il laboratorio Laboriuso.
Ad oggi, si possono trovare da Insula (Piazza Sant’Anna 3, Palermo). I laboratori fanno parte di Alab (Associazione Liberi Artigiani Balarm).
Nel 2020, viene intervistata insieme ad altri tre fotografi, un palermitano e due trentini, per “Terre di confine”, format di Rai Radio Uno a cura di Giuseppe D’Agostino.
Nel 2017, segue un workshop con Letizia Battaglia che nel 2020 seleziona due scatti per il progetto Palermo Bellissima, mostra che si sarebbe dovuta tenere ai Cantieri Culutrali della Zisa (Pa) il 24 Aprile 2020.